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Organizzazione

Come fare la bibliografia della tesi: guida pratica ed errori da non fare

Di 3 Dicembre 2024Nessun commento17 min lettura

La bibliografia è una delle componenti essenziali della tesi di laurea.

Ma è anche una delle parti che mette più in crisi gli studenti.

“Ma devo proprio inserire ogni cosa che leggo, anche se è una frase?”

“E se all’interno della fonte che cito, ci sono altri studi… Cosa faccio?”

 “In che ordine scrivo autore, titolo dell’opera, anno di pubblicazione e tutto il resto?”

Queste sono solo alcune delle domande che tutti quelli che hanno scritto una tesi si sono fatti almeno una volta.

Se ti trovi in questa situazione proprio ora, penso proprio che tu possa capire di cosa parlo.

Queste povere bibliografie vengono sempre trascurate, lasciate per ultime o addirittura ignorate.

Eppure, creare una bibliografia accurata e ben organizzata non solo arricchisce il valore scientifico del tuo lavoro, ma ti permette anche di evitare il rischio di plagio.

Tuttavia, per molti studenti, redigere una bibliografia può risultare complesso, soprattutto considerando i diversi stili di citazione e le regole da seguire.

Perchè sì, ci sono regole precise per scrivere una bibliografia (e tra poco te le faccio vedere).

In questa guida pratica, infatti, ti spiegherò come fare la bibliografia della tesi passo dopo passo, quali fonti includere, come citarle correttamente e quali errori comuni evitare.

Ma prima di iniziare a darti tutti i consigli, voglio presentarmi:

Sono Ginevra Bizzarri founder di “Metodo Ginetica” e “Metodo Ginetica Academy”, un’azienda che si occupa di aiutare gli studenti di tutte le età, offrendo servizi di supporto allo studio e percorsi dedicati.
Sono laureata in chimica e tecnologia farmaceutiche e la mia missione è quella di aiutare più studenti possibili a vivere lo studio con più serenità e consapevolezza, costruendo una metodo di studio efficace e personalizzato!

presentazione metodo ginetica - come scrivere la bibliografia della tesi

Iniziamo subito chiarendo che cos’è una bibliografia e perchè quella per la tesi è così particolare e importante.

Cos’è una bibliografia e perché è importante

come scrivere la bibliografia della tesi

La bibliografia è una sezione fondamentale alla fine di un lavoro di ricerca, come per esempio la tesi, che raccoglie tutte le fonti consultate e citate nel testo.

Si tratta di un elenco strutturato di libri, articoli, siti web e altre risorse che hanno contribuito alla costruzione dell’argomento trattato, fornendo dati, teorie e supporto teorico.

Ad esempio, se nella tua tesi citi uno studio che dimostra l’efficacia di un trattamento, nella bibliografia indicherai la fonte completa di quel particolare studio.

Questo permette a chi legge di verificare direttamente le fonti e di approfondire l’argomento, garantendo trasparenza e autenticità al tuo lavoro.

Ma entriamo nello specifico della tesi.

Nella tesi, la bibliografia assume un ruolo specifico e distinto rispetto ad altre tipologie, come le bibliografie generali o tematiche.

Infatti, se una bibliografia tematica può essere semplicemente una lista di letture suggerite o di opere che trattano un argomento, la bibliografia della tesi è strettamente collegata al contenuto del testo e mira a documentare le fonti effettivamente utilizzate per supportare argomentazioni e conclusioni.

È quindi molto più selettiva e accurata, rispondendo a criteri di precisione scientifica.

Ogni fonte è scelta e citata per la sua rilevanza diretta e il contributo unico al lavoro di ricerca.

L’importanza della bibliografia

La bibliografia, come abbiamo accennato all’inizio, aumenta la validità scientifica della tua tesi.

Documentando le fonti, dimostri di aver compiuto una ricerca approfondita e di aver fatto riferimento a lavori precedenti di valore riconosciuto.

Ed è proprio questo processo che consente alla tua tesi di essere parte di un dialogo accademico più ampio, contribuendo alla conoscenza nel tuo settore di studi.

Inoltre, la bibliografia è cruciale per evitare il plagio, poiché attribuire le idee e le informazioni agli autori originali evidenzia l’integrità e la serietà del tuo lavoro.

E in un contesto accademico, questo aspetto è particolarmente significativo: non solo sottolinea la tua onestà intellettuale, ma ti protegge da accuse di appropriazione indebita del lavoro altrui.

Qui trovi tutte le informazioni su come scrivere una tesi di laurea, anche come evitare il plagio.

Quali tipi di fonti esistono e quali citare

guida bibliografia tesi

Quando si redige una tesi, la scelta delle fonti è cruciale per dare solidità e credibilità al proprio lavoro.

Infatti, le fonti non sono tutte uguali e non hanno tutte lo stesso peso per quanto riguarda autorevolezza, affidabilità e attendibilità.

I tipi di fonti che si possono includere variano, e ognuno offre una prospettiva unica e utile per argomentare o sostenere le proprie idee.

Vediamo in dettaglio i diversi tipi di fonti che è possibile utilizzare e i criteri di selezione che aiutano a identificarne la qualità.

Tipi di fonti da citare in una tesi di laurea

Nella stesura di una tesi, le fonti principali includono libri, articoli scientifici, capitoli di libri, siti web, tesi precedenti e documenti governativi o istituzionali.

I libri sono una fonte fondamentale, specialmente quelli pubblicati da editori accademici, perché offrono una visione ampia e approfondita di un argomento.

Per ottenere informazioni aggiornate e specifiche su un tema, è utile integrare articoli scientifici pubblicati su riviste di settore.

Questi particolari articoli, spesso sottoposti a revisione paritaria (peer review), garantiscono un alto livello di affidabilità e rappresentano uno dei pilastri della ricerca accademica.

I siti web, invece, devono essere selezionati con molta attenzione: è consigliabile preferire siti istituzionali, di università o enti di ricerca, poiché offrono contenuti più accurati e verificabili.

Le tesi precedenti possono essere utili come fonti secondarie per capire il trattamento di un argomento già studiato e per esplorare bibliografie già validate. 

Tuttavia è preferibile non citare direttamente la tesi di un altro studente, ma utilizzare la sua bibliografia come punto di riferimento.

Infine, ci sono i documenti ufficiali di enti governativi o organizzazioni di rilievo che forniscono dati aggiornati e autorevoli, indispensabili per conferire rigore a specifici argomenti di analisi.

Criteri di selezione delle fonti

Quando si tratta di come scrivere la bibliografia della tesi, la scelta delle fonti da includere, va valutata attraverso alcuni criteri essenziali per garantire che ogni citazione arricchisca effettivamente il lavoro.

Il primo criterio è la rilevanza: ogni fonte scelta deve essere strettamente pertinente al tema della tesi e deve apportare un valore aggiunto al contenuto.

Ad esempio, se la tesi riguarda l’intelligenza artificiale nel settore medico, sarà opportuno includere articoli recenti sulle applicazioni cliniche dell’IA piuttosto che studi generici sull’informatica.

L’affidabilità delle fonti è un secondo criterio imprescindibile.

Fonti autorevoli, come articoli accademici e pubblicazioni di istituzioni di ricerca, offrono una base solida su cui costruire il proprio lavoro.

Per valutare l’affidabilità, è utile considerare l’autorevolezza dell’autore, verificando il suo background accademico e le pubblicazioni precedenti.

Questo perchè un autore esperto in un determinato campo offrirà informazioni più sicure rispetto a fonti anonime o di origine sconosciuta.

Infine, anche la data di pubblicazione è un criterio importante, soprattutto in campi che evolvono rapidamente come la tecnologia, la medicina o le scienze sociali.

E’ facile capire come fonti più recenti tendono a offrire informazioni aggiornate e in linea con gli sviluppi attuali della disciplina.

Tuttavia, in alcune discipline umanistiche o storiche, anche fonti più datate possono essere fondamentali per fornire una prospettiva storica: è questo il caso di esperimenti storici o “classici” che sono autorevoli proprio perché pionieri del loro camo.

Quando è così, una combinazione di studi classici e aggiornati permette di analizzare un argomento da diverse angolazioni, conferendo maggiore profondità all’analisi.

Come vedi, quindi, l’accurata selezione delle fonti e l’attenzione a questi criteri non solo rafforzano la validità della tua tesi ma garantiscono una bibliografia che rispetta gli standard accademici, migliorando la qualità complessiva di tutto il tuo lavoro.

Ma arriviamo ora al tasto dolente…

Ovvero come citare le fonti all’interno di una bibliografia per una tesi.

Come scrivere la bibliografia della tesi: le regole per citare le fonti

riferimenti bibliografici tesi

Abbiamo stabilito che citare correttamente le fonti nella bibliografia della tesi è fondamentale per conferire credibilità al lavoro e rispettare gli standard accademici.

Le citazioni servono a identificare in modo chiaro le opere consultate, rendendo il lavoro accessibile e verificabile da parte di altri studiosi. 

Vediamo quindi quali sono gli stili di citazione più utilizzati.

Stili di citazione più comuni

Esistono diversi stili di citazione, ciascuno con regole specifiche per formattare le fonti nella bibliografia.

I tre più comuni sono:

1. APA (American Psychological Association): lo stile APA è uno degli stili più utilizzati, specialmente nelle scienze sociali e psicologiche.

Le citazioni in questo stile richiedono di indicare l’autore, la data di pubblicazione, il titolo e i dettagli di pubblicazione (editore, luogo).

L’ordine delle informazioni segue una logica di immediata identificazione della fonte, con particolare enfasi sulla data, che viene subito dopo il nome dell’autore.

Ad esempio: Cognome, Iniziale del nome. (Anno). Titolo in corsivo. Editore.

2. MLA (Modern Language Association): utilizzato principalmente nelle discipline umanistiche e letterarie, lo stile MLA mette l’accento sul titolo dell’opera piuttosto che sulla data di pubblicazione.

Le informazioni seguono una struttura meno rigida rispetto all’APA e mirano a rendere la fonte facilmente identificabile senza troppa attenzione alla data.

Le citazioni richiedono autore, titolo, editore e data di pubblicazione.

Ad esempio: Cognome, Nome. Titolo in corsivo. Editore, Anno.

3. Chicago. In questo caso, il Chicago Manual of Style offre due varianti di citazione: Note-Bibliography (NB), che si avvale di note a piè di pagina o a fine capitolo per le citazioni, e Author-Date, simile allo stile APA.

Utilizzato in vari campi, dallo storico al letterario e sociale, lo stile Chicago richiede dettagli completi e un formato piuttosto flessibile.

Nella versione Author-Date, l’ordine è autore, data, titolo e dettagli di pubblicazione. 

Per esempio: Cognome, Nome. Anno. Titolo in corsivo. Editore.

Elementi essenziali da includere in una citazione

In ogni stile, ci sono alcuni elementi essenziali da includere affinché la citazione sia completa e consenta a chi legge di risalire facilmente alla fonte originale.

Gli elementi chiave, che avrai notato anche tu, sono:

Nome dell’autore: di solito si elencano in ordine di importanza o di comparsa, e, nei casi in cui ci siano più autori, si possono separare con una virgola o l’uso di “e”.

Data di pubblicazione: importante per contestualizzare il riferimento. Negli stili come APA e Chicago (Author-Date), la data viene subito dopo il nome dell’autore. È indicata come anno per i libri e le riviste, ma in alcuni casi potrebbe essere più specifica (mese e giorno) per articoli di giornale.

Titolo dell’opera: il titolo è solitamente in corsivo per i libri e le pubblicazioni complete. Per articoli o capitoli, il titolo dell’articolo è spesso in tondo, mentre quello della rivista o del libro che lo contiene è in corsivo.

Dati di pubblicazione: oltre alla casa editrice, spesso è utile indicare il luogo di pubblicazione, soprattutto se si usano edizioni diverse. Per articoli e riviste, si aggiungono il volume, il numero e le pagine.

Esempi pratici di citazioni per i diversi tipi di fonti

Esempi per citare libri:

APA: Rossi, M. (2020). Storia della psicologia moderna. Zanichelli.

MLA: Rossi, Mario. Storia della psicologia moderna. Zanichelli, 2020.

Chicago (Author-Date): Rossi, Mario. 2020. Storia della psicologia moderna. Zanichelli.

Esempi per citare gli articoli di riviste:

APA: Rossi, M., & Bianchi, L. (2021). La teoria del comportamento sociale. Journal of Social Behavior, 12(4), 45-67.

MLA: Rossi, Mario, e Luca Bianchi. “La teoria del comportamento sociale.” Journal of Social Behavior, vol. 12, no. 4, 2021, pp. 45-67.

Chicago (Author-Date): Rossi, Mario, e Luca Bianchi. 2021. “La teoria del comportamento sociale.” Journal of Social Behavior 12 (4): 45-67.

Esempi per citare i capitoli di un libro curato:

APA: Verdi, A. (2022). Lo sviluppo cognitivo in età scolare. In M. Bianchi (Ed.), Psicologia dello sviluppo (pp. 112-130). Il Mulino.

MLA: Verdi, Anna. “Lo sviluppo cognitivo in età scolare.” Psicologia dello sviluppo, a cura di Mario Bianchi, Il Mulino, 2022, pp. 112-130.

Chicago (Author-Date): Verdi, Anna. 2022. “Lo sviluppo cognitivo in età scolare.” In Psicologia dello sviluppo, a cura di Mario Bianchi, 112-130. Il Mulino.

Esempi per citare siti web:

APA: Organizzazione Mondiale della Sanità. (2023). Salute globale e prevenzione. Recuperato da https://www.who.int/salute-globale

MLA: Organizzazione Mondiale della Sanità. “Salute globale e prevenzione.” WHO, 2023, https://www.who.int/salute-globale.

Chicago (Author-Date): Organizzazione Mondiale della Sanità. 2023. “Salute globale e prevenzione.” Accesso 12 novembre 2023. https://www.who.int/salute-globale.

Ricorda che ogni stile di citazione ha le sue particolarità che possono variare a seconda del tipo di fonte e del contesto accademico.

Selezionare e seguire correttamente uno stile rende la bibliografia più professionale, aiuta a evitare errori e contribuisce a dare al lavoro un maggiore rigore accademico.

Come organizzare la bibliografia

fonti tesi

Organizzare la bibliografia in modo ordinato e coerente è essenziale per presentare un lavoro di tesi professionale e facile da consultare.

Vediamo nel dettaglio le regole fondamentali per ordinare le fonti e come utilizzare strumenti digitali come Zotero e Mendeley per facilitare la gestione e l’organizzazione delle citazioni.

Regole di organizzazione delle fonti

Il metodo più comune per organizzare la bibliografia è l’ordine alfabetico, basato sul cognome dell’autore della fonte citata.

Questo sistema rende semplice la consultazione della bibliografia, permettendo al lettore di individuare rapidamente una specifica fonte.

Ecco alcuni aspetti fondamentali da tenere a mente:

In una bibliografia organizzata alfabeticamente, infatti, il cognome dell’autore viene considerato l’elemento principale.

Per esempio, se stai citando autori come “Bianchi, Rossi, e Verdi”, l’ordine sarà Bianchi, poi Rossi, e infine Verdi.

Se una fonte ha più autori, è il primo cognome a determinare la posizione nella lista.

Nel caso di fonti senza autore, come può accadere per alcuni siti web o documenti istituzionali, l’ordine alfabetico viene invece stabilito in base al titolo della fonte.

Per questo motivo è consigliabile omettere articoli iniziali (ad esempio, “the”, “a” o “an” in inglese o “il”, “la” in italiano) per evitare che influenzino la collocazione alfabetica.

Se lo stesso autore ha pubblicato più opere, elenca le fonti in ordine cronologico, iniziando dalla pubblicazione più vecchia.

Questo permette di visualizzare l’evoluzione del pensiero dell’autore, utile in particolare quando si analizzano contributi scientifici progressivi.

Quando ci sono autori con lo stesso cognome e nome, considera l’iniziale del secondo nome per differenziarli.

Se anche il secondo nome coincide, si consiglia di inserire le opere in ordine cronologico.

Infine, ogni elemento della bibliografia, dal cognome dell’autore al titolo e all’anno di pubblicazione, deve seguire uno stile e una formattazione uniforme.

Seguire lo stile di citazione (APA, MLA, ecc.) in modo costante, senza alternare stili diversi, è fondamentale per evitare errori di presentazione.

Ti sembra estremamente complicato?

Non preoccuparti, ci sono software che ordineranno per te le fonti.

Ecco quali sono.

Utilizzo di software per la gestione delle bibliografie

Utilizzare un software per la gestione delle bibliografie non solo semplifica il lavoro di organizzazione, ma riduce il rischio di errori e ti permette di risparmiare tempo nella fase di scrittura della tesi.

Tra i software più popolari per gestire le bibliografie ci sono Zotero e Mendeley, entrambi gratuiti e ricchi di funzionalità per il supporto della ricerca accademica.

Ti spiego come questi strumenti possono facilitare la tua esperienza di redazione.

Zotero

Zotero è un software open source e gratuito che consente di organizzare, raccogliere e citare fonti in maniera intuitiva.

Con un’interfaccia user-friendly, Zotero permette di importare le fonti direttamente dal browser, mantenendo in automatico le informazioni essenziali (come autore, titolo e data di pubblicazione) e categorizzando le fonti secondo le esigenze dello studente.

Una delle caratteristiche più vantaggiose di Zotero è l‘integrazione con Microsoft Word e Google Docs: grazie a un plug-in, Zotero consente di inserire citazioni e generare la bibliografia automaticamente mentre si scrive.

Zotero è particolarmente utile per chi deve gestire molte fonti di diversa natura (articoli scientifici, capitoli di libri, siti web, etc.), perché permette di aggiungere tag e di creare cartelle specifiche per ogni sezione della tesi, semplificando la consultazione e l’uso delle fonti.

La sua sincronizzazione cloud è un ulteriore vantaggio, permettendo di accedere alla libreria delle fonti da qualsiasi dispositivo connesso al proprio account.

Mendeley

Mendeley è un altro software gratuito molto apprezzato nel contesto accademico, in particolare per la gestione di fonti scientifiche.

Come Zotero, Mendeley consente di importare automaticamente le informazioni bibliografiche e di ordinare le fonti in cartelle e sottocartelle.

Mendeley ha un’interfaccia intuitiva che permette anche di aggiungere note personali a ciascuna fonte e di evidenziare passaggi importanti in PDF.

Grazie al suo potente motore di ricerca, è possibile effettuare ricerche per parola chiave, facilitando così il recupero delle fonti rilevanti.

Una caratteristica distintiva di Mendeley è la sua funzione di rete sociale accademica: gli utenti possono infatti collegarsi con altri ricercatori, condividere documenti e scoprire nuovi articoli e fonti consigliati da colleghi nel proprio campo di studi.

Come Zotero, Mendeley offre un plug-in per Microsoft Word che automatizza l’inserimento delle citazioni e la generazione della bibliografia.

Inoltre, Mendeley permette la sincronizzazione tra dispositivi, garantendo che le fonti siano sempre aggiornate su ogni dispositivo connesso.

Organizzare la bibliografia seguendo un ordine preciso e coerente, come l’ordine alfabetico per cognome, e avvalersi di strumenti digitali come Zotero e Mendeley è essenziale per ottenere una bibliografia completa e professionale.

Questi software riducono il rischio di errori e semplificano il processo di citazione, permettendoti di concentrarti maggiormente sui contenuti della tesi.

Errori comuni su come scrivere la bibliografia della tesi

come scrivere la bibliografia della tesi

La redazione della bibliografia può sembrare un compito semplice, ma è qui che molti studenti commettono errori che possono compromettere la professionalità della tesi.

Errori di forma, citazioni incomplete o l’uso di fonti non attendibili possono infatti sminuire il valore complessivo del lavoro di ricerca.

Qui di seguito ti elenco alcuni degli errori più comuni nella redazione della bibliografia, con consigli pratici su come evitarli per garantire una bibliografia impeccabile.

Citazioni incomplete o poco precise

Uno degli errori più comuni è quello di inserire citazioni incomplete o errate, tralasciando informazioni essenziali come il nome dell’autore, l’anno di pubblicazione o il titolo esatto dell’opera.

Questo può creare confusione per chi legge e ridurre la credibilità della tua tesi.

Per evitare di commettere questo errore, assicurati di includere sempre i dettagli fondamentali di ogni fonte.

Inoltre, se utilizzi uno stile di citazione specifico, come APA, MLA o Chicago, segui con attenzione le linee guida di quello stile, poiché ogni sistema ha regole proprie riguardanti l’ordine e il formato delle informazioni.

Incoerenza nello stile di citazione

Un errore ricorrente è l’incoerenza nel formato delle citazioni all’interno della stessa bibliografia.

Per esempio, alternare tra stili diversi o omettere alcuni elementi nelle citazioni causa una perdita di uniformità e professionalità.

Questo problema è risolvibile selezionando uno stile di citazione prima di iniziare a redigere la bibliografia e mantenendolo per tutte le fonti, senza eccezioni.

In questo caso, l’uso di software come Zotero o Mendeley può semplificare il processo, garantendo che tutte le citazioni siano coerenti e in linea con lo stile scelto.

Citare fonti non attendibili o non rilevanti

Un altro errore da evitare riguarda la selezione delle fonti: includere fonti non rilevanti o di dubbia attendibilità può minare la validità scientifica della tesi.

Quando scegli le fonti, prediligi sempre lavori accademici e fonti autorevoli come articoli di riviste scientifiche, libri pubblicati da case editrici accademiche e siti istituzionali.

Evita blog, siti web generici o materiali di cui non è chiara l’affidabilità.

Un buon criterio è chiedersi se la fonte contribuisce effettivamente a supportare o contestualizzare l’argomento trattato nella tesi.

Disposizione errata delle fonti

Anche la disposizione delle fonti in una sequenza non corretta è un errore comune.

Nella maggior parte degli stili di citazione, le fonti devono essere organizzate in ordine alfabetico per cognome dell’autore, non in base all’ordine di apparizione nel testo.

Disporre le fonti in modo errato può rendere difficile la consultazione della bibliografia e dare un’impressione di scarsa cura e attenzione ai dettagli.

Prima di consegnare la tesi, ricontrolla l’ordine delle fonti e accertati che sia corretto.

Mancato aggiornamento della bibliografia

Spesso, durante la stesura della tesi, possono essere aggiunte nuove fonti o rimosse altre precedentemente citate.

Uno degli errori comuni è dimenticarsi di aggiornare la bibliografia alla fine del lavoro, lasciando all’interno riferimenti a fonti che non sono state realmente utilizzate o omettendo quelle che invece sono state aggiunte successivamente.

È essenziale fare un controllo finale per assicurarsi che tutte le fonti presenti in bibliografia siano effettivamente citate nel testo e viceversa.

Questo controllo, spesso trascurato, garantisce un lavoro coerente e ben organizzato.

Errori di formattazione

Oltre a citazioni e fonti, è importante considerare anche la formattazione complessiva della bibliografia.

Errori come la spaziatura irregolare, il mancato uso del corsivo per i titoli dei libri o l’omissione delle virgole e dei punti necessari sono frequenti e possono ridurre la leggibilità della bibliografia.

Leggere con attenzione le linee guida del proprio corso di studi o dell’università aiuterà a comprendere le aspettative di formattazione e garantire che ogni dettaglio sia curato, conferendo alla bibliografia un aspetto ordinato e professionale.

Mancato uso di strumenti di supporto

Infine, un errore spesso sottovalutato è non sfruttare strumenti come software di gestione delle bibliografie, che semplificano l’organizzazione e la formattazione delle fonti. 

L’uso di software come Zotero, EndNote o Mendeley consente di automatizzare gran parte del processo, riducendo il rischio di errori e garantendo una maggiore coerenza.

Non utilizzare questi strumenti, soprattutto se la tesi include numerose fonti, può rendere il lavoro più complesso e aumentare il rischio di commettere errori.

Evitando questi errori e adottando alcuni accorgimenti, è possibile redigere una bibliografia accurata e professionale che darà ulteriore valore alla tua tesi.

Una bibliografia ben curata rappresenta, infatti, una dimostrazione di serietà e attenzione al dettaglio, contribuendo alla credibilità e alla qualità complessiva del lavoro.

Conclusioni

Creare una bibliografia accurata e organizzata è un passaggio fondamentale per completare una tesi di qualità.

La bibliografia non solo accredita il tuo lavoro, ma dimostra anche la tua competenza nell’individuare, selezionare e utilizzare fonti affidabili per sostenere le tue argomentazioni. 

Se svolto correttamente, questo passaggio ti consente di elevare il valore scientifico della tua tesi, rendendola una risorsa utile anche per futuri studi sullo stesso argomento.

La bibliografia, infatti, è spesso uno degli elementi su cui i relatori concentrano l’attenzione durante la valutazione della tesi.

Una bibliografia ben realizzata evidenzia la tua abilità di ricerca, di analisi critica delle fonti e di scrittura accademica, competenze fondamentali per dimostrare la tua preparazione.

Se la bibliografia include fonti rilevanti e aggiornate, seguendo uno stile di citazione coerente, comunica ai lettori la tua serietà e attenzione ai dettagli, rafforzando l’impressione generale del tuo lavoro.

Abbiamo capito che redigere una bibliografia richiede tempo e attenzione, ma è un investimento importante per la qualità complessiva della tua tesi.

Evita quindi di considerarla come un obbligo formale o un semplice elenco di testi: è invece un’opportunità per dimostrare il tuo approccio critico e la tua competenza accademica. 

Prenditi il tempo per selezionare le fonti con cura, assicurandoti che siano rilevanti e attendibili e segui gli step che abbiamo visto insieme su come scrivere la bibliografia della tesi.

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“Alla tua rivoluzione”

Ginevra

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